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Elisabetta Boschini

Nuove Regole per Avere Successo nel Mondo del Lavoro

Updated: Oct 28, 2020

Non solo intelligenza e conoscenze, ma anche capacità di gestione emotiva e competenze relazionali

In un’epoca che non offre alcuna garanzia di lavoro sicuro, nella quale il concetto stesso di “lavoro” è stato rapidamente sostituito con quello di “competenze”, “carattere”, “capacità soft”, non è più sufficiente un buon quoziente intellettivo e il titolo di studio, i nuovi datori di lavoro giudicano l’utilità della nostra presenza in azienda prendendo in considerazione ciò che gli esperti definiscono “intelligenza emotiva” ossia il modo di comportarci verso noi stessi e verso gli altri.

Le nuove regole consentono di prevedere chi ha maggiori probabilità di eccellere e chi è più soggetto a perdersi lungo il cammino, danno per scontato il possesso di capacità intellettuali e di conoscenze tecniche sufficienti a svolgere il nostro lavoro mentre puntano sulle qualità personali come capacità di prendere iniziative, empatia, adattamento e persuasione.

Se state cercando un’occupazione lavorativa o fate parte di un gruppo direttivo, comprendere il modo di coltivare queste capacità potrà rivelarsi essenziale per avere successo nella vostra carriera o far crescere la vostra impresa.

Che cosa cercano i datori di lavoro nei nuovi assunti?

Un’inchiesta compiuta presso un gruppo di datori di lavoro statunitensi, rivela che più della metà dei loro dipendenti manca della motivazione necessaria per continuare a imparare e a migliorare. Quattro su dieci non sono in grado di lavorare cooperativamente con i colleghi, solo il 19% di quelli che fanno domanda per un primo impiego ha abbastanza autodisciplina nel proprio stile di lavoro.


I datori di lavoro spesso lamentano la mancanza di abilità sociali nei nuovi assunti e la scarsa capacità di tollerare le critiche, soprattutto nei più giovani.


In un’altra ricerca è stato chiesto ai datori di lavoro quali fossero le competenze cercate nei nuovi assunti e, al di là delle competenze tecniche specifiche, ciò che i datori di lavoro hanno individuato sono:


· capacità di ascoltare e comunicare oralmente;

· capacità di adattarsi e di reagire in modo creativo a insuccessi e ostacoli;

· il dominio di sé, la fiducia e la motivazione personali necessari per lavorare verso degli obiettivi;

· il desiderio di sviluppare la propria carriera e l’orgoglio per i risultati raggiunti;

· l’efficacia nel lavoro di gruppo e nelle relazioni interpersonali, la capacità di cooperare e lavorare in team, come pure l’abilità di negoziare in casi di disaccordo;

· le capacità organizzative, il desiderio di dare il proprio contributo, le potenzialità necessarie per assumere la leadership.

Che cosa occorre per essere il migliore e avere successo nel mondo del lavoro?

Un intelletto brillante, da solo, non spinge uno scienziato ai vertici, a meno che egli non possieda anche la capacità di influenzare e persuadere gli altri, e la disciplina interiore necessaria per raggiungere obiettivi difficili. Un genio pigro o scarsamente incline alla comunicazione, avrà forse tutte le soluzioni pronte nella sua testa, ma questo servirà a ben poco se non si mobiliterà per farle conoscere.

Una competenza emotiva è una capacità appresa, basata sull’intelligenza emotiva, che risulta in una prestazione professionale eccellente.


L’intelligenza emotiva determina la nostra potenzialità di apprendere le capacità pratiche basate sui suoi cinque elementi: consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nelle relazioni interpersonali. La nostra competenza emotiva dimostra quanto, di quella potenzialità, siamo riusciti a tradurre in reali capacità pronte per essere messe in atto sul lavoro. Il semplice fatto di essere dotati di intelligenza emotiva non garantisce che una persona acquisirà le competenze che davvero contano sul lavoro, significa solo che ha le massime potenzialità per apprenderle. Un individuo, ad esempio, potrebbe essere altamente empatico ma non aver acquisito tutte quelle capacità pratiche che si fondano sull’empatia e permettono di offrire un servizio di assistenza ai clienti superiore, di essere un allenatore o un mentore, ecc.

Struttura della competenza emotiva

Come già detto, la competenza emotiva è formata da cinque grandi elementi raggruppati in competenza personale e competenza sociale, ciascuno dei quali caratterizzato da ulteriori specifiche abilità.


La capacità di determinare il modo in cui controlliamo noi stessi, ossia la nostra competenza personale, è formata da tre grandi elementi: la consapevolezza di sé, la padronanza di sé e la motivazione. Vediamoli nel dettaglio.


La consapevolezza di sé può essere definita come la conoscenza dei propri stati interiori in termini emotivi: riconoscimento delle proprie emozioni e dei loro effetti; di autovalutazione come conoscenza dei propri limiti e punti di forza; fiducia in sé stessi intesa come sicurezza nel proprio valore e nelle proprie capacità.


La padronanza di sé comporta la capacità di dominare i propri stati interiori, i propri impulsi e le proprie risorse. Di questa fanno parte la capacità di autocontrollo delle proprie emozioni; la fidatezza, ossia il mantenimento di standard comportamentali di onestà e integrità; la coscienziosità intesa come l’assunzione di responsabilità per ciò che attiene alla propria prestazione; l’adattabilità a nuovi contesti e la capacità di sentirsi a proprio agio e di avere un atteggiamento aperto di fronte a idee, approcci e informazioni nuove.


In ultimo, la motivazione intesa come la tendenza emotiva che guida o facilita il raggiungimento di obiettivi. La motivazione è caratterizzata dalla spinta alla realizzazione, dall’impulso a migliorare o a soddisfare uno standard d’eccellenza, dall’impegno costante e continuo, dall’iniziativa e dall’ottimismo nel proseguire gli obiettivi nonostante ostacoli e insuccessi.


La competenza sociale determina il modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri, siano essi clienti, colleghi o superiori, è composta da due elementi determinanti: l’empatia e le abilità sociali.


L’empatia comporta la consapevolezza dei sentimenti, delle esigenze e degli interessi altrui; buone competenze empatiche facilitano la comunicazione e il rapporto con gli altri. Accanto all’empatia assumono un ruolo determinante che le abilità sociali, in modo specifico nei contesti in cui si svolge un lavoro a contatto diretto con il pubblico o in stretti rapporti con i colleghi. Per abilità sociale si intende le capacità nell’indurre risposte desiderabili negli altri come persuasione, comunicazione efficacie, leadership, capacità di iniziare o dirigere un cambiamento, gestione del conflitto, costruzione di legami, collaborazione, cooperazione e capacità di lavorare in team.

Come in ogni cosa, ognuno di noi può avere alcuni di questi elementi emotivi più sviluppati di altri, ma ciò non pregiudica la possibilità di migliorarsi attraverso l’aiuto di un giusto percorso psicoterapeutico.

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